Un po' di storia...
Le origini del Bercandeon, prima che tecniche e musicali, sono letterarie. Infatti, con il nome di Torcàndeon, lo strumento occupa quasi tutta la terza parte di Amarissimo. Romanzo di de-formazione, scritto da Fiorenzo Bernasconi e Irmangelo Casagrande nel 2008 (Edizioni dell’Arco, Bologna, Milano, 2009). Il libro racconta la storia di un giovane studente universitario e pianista dilettante che negli anni Settanta lascia per la prima volta la famiglia per lavorare in un collegio. Molti anni dopo, alla fine della vicenda, il protagonista è alle prese, con alcuni sodali, con la presentazione in pubblico di un suo strano strumento che viene così descritto:
“Torigiotti schiavardò il vecchio baule scrostato e ammaccato e ne estrasse con una certa fatica uno strano oggetto che assomigliava a una fisarmonica un poco oblunga e con le tastiere perfettamente simmetriche, uno zimbello di strumento musicale, una parente stretta e meno nobile degli orologi liquidi, delle palle cubiche, dei pantaloni che si slacciano lungo le cosce, dei ritratti della marchesa Casati by Futurballa. Eccolo qui il nostro gioiello –disse Torigiotti- il Torcàndeon”. Con simili premesse la presentazione sarà catastrofica…
Il primo prototipo di Bercandeon suonante vede invece la luce nel luglio del 2011, dopo anni di studi preparatori, ideato da Fiorenzo Bernasconi e Stefano Caniato (da qui il nome). Lo strumento si inserisce nella prestigiosa tradizione italiana delle realizzazioni artigianali, in cui eccellono i costruttori di archi e fisarmoniche e la ditta costruttrice è Teknofisa di Vercelli che su richiesta realizza esemplari estremamente accurati e, trattandosi di realizzazione artigianale, in grado di soddisfare ogni esigenza del committente. È strumento aerofono a doppia tastiera, ad ance libere, cromatico, con vari registri. Dotato di un’ergonomia particolarmente studiata ha struttura simmetrica (l’asse verticale è in corrispondenza del telaio centrale cui sono fissati due mantici), cosa che permette un’ottima distribuzione dei pesi e tecniche esecutive molto libere. Le due tastiere permettono di scegliere tra un’esecuzione di tipo pianistico (considerandole una specie di unica tastiera spezzata in due ma concettualmente unica) oppure organistica (con le due tastiere ben separate nell’esecuzione ma anche dai registri).
Nel settembre del 2011 l’esemplare in quarta viene ufficialmente presentato a Casorate Sempione, nell’ambito della rassegna “Fai il pieno di cultura” e alla fine dell’anno sono pronti due altri modelli, uno più leggero in seconda e uno in terza con impianto microfonico incorporato. Anche se progettati con cura, suonando gli strumenti, ci si rende conto che è opportuno introdurre alcune migliorie. Il telaio centrale viene eliminato e poi integrato in varie riprese; si modifica la cassa per ottenere un’emissione del suono più equilibrata; si introduce tra i mantici un diaframma di compensazione; si eliminano spallacci e manali, sostituendo quest’ultimi con gambali… insomma una ricerca pluriennale che ha finalmente dato al Bercandeon la sua veste definitiva.